Diario di viaggio,  Italia,  Piemonte

Leri Cavour: il paese fantasma del vercellese

Arriviamo con la macchina dalla strada principale e svoltiamo in questa stradina di campagna… intorno ci sono solamente campi e risaie.
La lunga e stretta stradina mostra in lontananza un piccolo paese, il classico paesino del vercellese popolato da contadini.

leri cavour
Ci avviciniamo sempre di più e appena varcata la soglia del paese posteggiamo l’auto in un ampio spiazzo erboso, scendiamo e ci guardiamo attorno… le case hanno le persiane spalancate, alcune hanno le finestre rotte e altre la porta sprangata… ci rendiamo subito conto di ciò che è rimasto di questo antico borgo: l’abbandono totale!!

leri cavour

Il paese in questione era un tempo chiamato Leri Cavour, il cui nome deriva dal fatto che, nell’Ottocento, fosse di appartenenza del marchese Michele Benso di Cavour, il padre di Camillo Benso, conte di Cavour.
Ai tempi il borgo era una tenuta agricola, dove il conte Cavour possedeva la sua residenza, i contadini la propria abitazione e c’erano anche la scuola e la chiesa, insomma le famiglie potevano lavorare e avere tutto a disposizione senza muoversi dal paese… anche perchè una volta non essendoci le automobili, raggiungere gli altri centri abitati da qui non sarebbe stato molto comodo, nè vicino.

Negli anni successivi, Leri Cavour venne poi affittata ad altri imprenditori e continuò ad essere abitata fino a circa metà del Novecento dopodichè, dato che l’agricoltura veniva sempre più industrializzata, i contadini cominciarono a spostarsi.

leri cavour

Quello che oggi possiamo osservare è un paese completamente fantasma.
Riusciamo però a visitare gli interni di qualche edificio per vedere ciò che ne è rimasto dopo l’abbandono di tanti anni. All’interno degli edifici non rimane quasi più nulla a parte qualche sedia o caminetto in pietra. In quelli che non riusciamo a entrare per paura di farci male, sbirciamo dalle finestre e e scorgiamo solo calcinacci, porte e finestre semi distrutte.

leri cavour interno edifici

Sono contenta di essere riuscita ad entrare nella casa di Cavour anche se purtroppo non è rimasto molto da vedere… gli oggetti che potevano avere un briciolo di valore sono state portate via negli anni, sono rimasti il caminetto, alcuni dipinti e le scale parecchio malmesse.

leri cavour casa di cavour

leri cavour interno casa di cavour
Passeggiamo negli immensi cortili guardando da lontano la stalla e i cascinali ed infine osserviamo da fuori, perchè inaccessibili, la chiesa e la scuola e leggiamo le varie targhe poste fuori dagli edifici.

leri cavour cascina

 

leri cavour stalla

leri cavour chiesa e scuola

leri cavour

Finito il giro, riprendiamo la macchina e ripercorrendo la stradina torniamo verso la realtà trafficata… diamo ancora un’occhiata indietro attraverso il finestrino e osserviamo questo borgo da lontano, immaginandolo abitato ma purtroppo lì non c’è più nessuno… l’unica cosa rimasta, sono le due enormi torri della centrale turbogas Galileo Ferraris che sorgono accanto alla vecchia tenuta.

leri cavour centrale turbogas

E’ stata un’avventura particolare visitare questo paese abbandonato, sicuramente mi ha colpito immaginare come poteva essere la vita qui più di duecento anni fa, ma mi ha assalito anche un po’ di tristezza nel vedere tutto questo abbandono e sfascio. Mi auguro che il comune di Vercelli in futuro possa optare per qualche iniziativa per rimettere in luce questo borgo, magari rendendolo un museo o sistemandolo per creare eventi nei quali si possano prediligere il lavoro della terra e i prodotti locali.